Test di due tipi: rapidi e quantitativi
I test sierologici servono
a individuare le persone che sono entrate in contatto con il Covid-19. In
pratica, raccontano la storia della malattia perché rendono possibile individuare
gli anticorpi prodotti dal sistema immunitario in risposta al virus. I test
sono di due tipi: rapidi e quantitativi. I primi, con una goccia di
sangue, stabiliscono se si è avuto contatto con il virus. I
secondi, che si effettuano con un prelievo, dosano in maniera specifica
la quantità di anticorpi che una persona ha prodotto. I test sono uno
strumento importante per stimare la diffusione del virus nella comunità, ma
l’affidabilità non è del 100%: nei risultati è sempre presente una quantità di
falsi positivi e di falsi negativi.
Indicano se si è entrati in contatto con il virus
In entrambi i casi, i test sierologici cercano nel sangue
gli anticorpi IgM, (le immunoglobuline di tipo M che compaiono in
genere dopo pochi giorni essere venuti a contatto con il virus e scompaiono
poco dopo) e gli anticorpi IgG (immunoglobuline di tipo G) che
si sviluppano dopo 7-14 giorni dall’infezione e dovrebbero durare più a lungo.
L’assenza di anticorpi, test negativo, non esclude la possibilità che
ci sia un’infezione in fase precoce, asintomatica o il rischio che una persona
sia contagiosa. Se il test risulta positivo è
raccomandabile effettuare il tampone, decisione che viene presa dalle strutture
di igiene pubblica. Il test sierologico non indica se la persona è protetta
(quindi se gli anticorpi sono neutralizzanti), per quanto tempo la persona sarà
protetta o se è guarita: diagnosi e guarigione possono essere attestati solo
con il tampone.
Il tampone per individuare la malattia in modo sicuro
Il tampone nasofaringeo è l’esame più efficace per
una diagnosi corretta di infezione da Coronavirus. Dura pochi secondi, non è
invasivo e viene eseguito da personale specializzato. Consiste nel prelievo con
un bastoncino cotonato di materiale biologico presente nella bocca e nel naso.
Dopo averlo sigillato, il campione viene inviato in laboratorio dove è
sottoposto a un’analisi biochimica con una tecnica di biologia molecolare che
consente di stabilire se è stata contratta la malattia da Covid-19.
Un esame utile ai singoli e alla collettività
Se il risultato è positivo vuol dire che il virus è in
circolo nell’ organismo e si è contagiosi. Il tampone è il metodo più
attendibile per individuare le persone asintomatiche che presentano sintomi
sfumati o assenti, ma sono positive alla ricerca del virus e per questo sono un
veicolo di trasmissione. Perciò è un esame fondamentale sia per singoli che per
la collettività: serve a isolare i casi positivi e ad evitare la diffusione
della malattia.
Quarantena obbligatoria in caso di esito positivo
In caso di esito
positivo è necessario seguire una quarantena obbligatoria in
casa per 14 giorni. Se ci sono gravi difficoltà respiratorie o
altri sintomi importanti della malattia da Covid-19 viene chiesto il
ricovero in ospedale. Al termine del periodo di isolamento sia il paziente
con i sintomi che quello asintomatico devono sottoporsi a due ulteriori tamponi
svolti a distanza di 24 ore l’uno dall’altro. Se entrambi risultano negativi si
può parlare di eliminazione del virus. Se dopo la quarantena il test è
positivo, occorre ripetere il tampone a distanza di una settimana.
SERENI, MA VIGILI*
Dopo l'emergenza Covid alcuni consigli su come
riprendere la nostra vita normale tenendo a bada il rischio di contagio.
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